venerdì 20 marzo 2020

Decalogo per la quarantena

 Decalogo per la "trincea"  


Secondo i ricercatori,( Dipartimento di psicologia medica dell’università
britannica King’s College di Londra pubblicato su The Lancet


è possibile rendere i periodi di isolamento "più tollerabili per il maggior
numero di persone possibile",
seguendo una serie di accorgimenti.
Gli stressor, ossia di quegli stimoli esterni che sono fonte di stress, sono :
la durata della quarantena,
la paura di essersi contagiati (e anche quella di poter contagiare gli altri, in particolare i famigliari), 
la noia, 
la frustrazione e l’essere privi di beni necessari


Ecco un decalogo


Limitare la visione/ascolto di notizie e notiziari  ( ansia/ossessione da informazione )
Le fonti ufficiali di Informazione governativa devono spiegare con
chiarezza che cosa sta succedendo,
garantendo una comunicazione istituzionale trasparente e rinforzando il senso
di altruismo nella
cittadinanza. 
È necessario però non travolgere le persone , soprattutto se anziane e bambini come
evidenziano i
Centers for disease control and prevention statunitensi , con le notizie angoscianti, ma
comunicare le
buone notizie, per esempio i casi di persone guarite.
Evitare la ricerca compulsiva delle informazioni, non diffondere notizie inaffidabili. 


Mantenere inalterato il ritmo sonno-veglia
Veglie troppo lunghe con nottate in tv o su altri schermi non fanno bene, così come dormire troppo,
tutto la mattina

 Nella popolazioni analizzate dopo giorni di quarantena, "gli studi riportano in generale sintomi
psicologici come disturbi emotivi, depressione, stress, disturbi dell’umore, irritabilità, insonnia e
segnali di stress post-traumatico"l’alternarsi di ansia e noia, di angoscia e tedio.


Mantenere ordine scansione giorni conservando impegni ( tutti i giorni non sono uguali ) lunedi
martedì ...


Mantenere cura della propria persona  ( barba,capelli,vestiti, non dire tanto non mi vede nessuno )


Attenzione alla alimentazione 
altro elemento molto importante, che ha un impatto significativo sulla dimensione psicologica dei
cittadini, è quello di garantire con facilità l’accesso a beni primari, come quelli alimentari,
frequente inoltre abuso di cibo spesso usato come ansiolitico o antinoia
Il rischio in questo periodo di semi-isolamento è quello di badare più alla quantità del cibo, che alla
qualità. Questo contesto può essere utile per rigustare il piacere del cibo, mangiando lentamente e
a piccole dosi, associandola anche a un po’ di attività fisica in casa.,


Mantenere i contatti sociali e risentire vecchie amicizie
Telefonare, parlare con i vicini e non, confortare.


Mantenere attività fisica ( piccoli esercizi )
Il rischio in questo periodo di semi-isolamento è quello di badare più alla quantità del cibo, che alla
qualità. Questo contesto può essere utile per rigustare il piacere del cibo, mangiando lentamente e
a piccole dosi, associandola anche a un po’ di attività fisica in casa.

Riprendere hobby e fare progetti e fissarsi obiettivi
In questo periodo di semi-isolamento serve organizzazione il  proprio tempo, non solo alle proprie
passioni personali e alle proprie capacità ma programmare anche progetti e fissarsi delle scadenze.


Createvi dei momenti spazi privati da soli per meditare e riflettere
Momenti di solitudine e silenzio.


  Più umorismo e ironia per combattere l’accidia
La medievale accidia è un concetto che deriva da a-kedòs (noncuranza, negligenza ) Era frequente
fra i monaci in convento. L’accidia appare qualcosa di persino peggiore della noia, gravata com’è da
un’atmosfera di viltà morale e dalla susseguente colpevolizzazione

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